Un futuro senza nonni!

Non posso dimenticare il giorno che ho rifiutato le strenne di nonna .

Ogni anno non mancava di arrotolare un biglietto e passarmelo nascosto con la mano rivolta verso il basso. A tipo spacciatore.
Mi sono sempre chiesto il perché di questa segretezza. Forse era per lei un modo di stabilire un patto con il nipote. Come dire “du scieusu deu e tui, non neristi nudda a nisciunus” (lo sappiamo solo io e te non dirlo a nessuno).

Tutto avveniva in silenzio.

Quando ero bambino non vedevo l’ora di aprire la mano per vedere quanto. Da adolescente idem. Quando sono entrato nel mondo del lavoro dovevo interrompere . Ero io che avrei dovuto aiutare lei, non il contrario.

Accetto a 21 anni, accetto a 22, e a 23 : “ Nonna non c’è bisogno” .
Ci rimase male. Avrei dovuto prenderle e farle un regalo, ma in quel momento pensai solo che dovevo dimostrarle che non ero più un bambino.
Quindi cara Nonna, oggi accetto il tuo biglietto e sancisco nuovamente il vecchio patto ….vita natural durante.

I nonni sono il simbolo dell’unione generazionale attraverso la complicità, la permissività e la comprensione che spesso manca ai genitori.

Capiscono i nipoti riuscendo a essere fermi e amorevoli, anche se da genitori avranno avuto le loro mancanze.

Ma è il ciclo della vita.

Lasciano un solco nel cuore dei nipoti, un emozione incancellabile piena di segreti .

Forse perchè hanno più tempo libero, hanno meno preoccupazioni e sopratutto non hanno più grandi progetti ambiziosi tranne quello di vedere la famiglia felice.

“Si è sempre in naturale antagonismo con i genitori e in simpatia con i propri nonni” dice Gertrude Stein .

E oggi facendo figli a 50 anni, rischiamo di creare una società senza nonni.

C’è la farà il genere umano a sopravvivere senza i nonni?